Festa del Madonnino: debbo vincere la tentazione di scegliere a caso quello che farò nella settimana, tante sono le cose che mi aspettano. Sarebbe divertente, date le consuete scelte prioritarie, dettate quasi istintivamente dall'interesse per questa cosa o per quell'altra e , quindi, da quello che più mi confà. Ovviamente, senza misurare l'impegno, in termini di tempo o di fatica. A ben pensare, ho sempre fatto quello che più mi aggrada, che è sempre ispirato al meglio, almeno nelle intenzioni, essendo disposto a pagarne il prezzo. Questo mi motiva e mi gratifica dal non aver realizzato la mia vocazione di "lazzarone", ormai mancato. Un meglio che oltre alla pratica quotidianità, si ispira a moti d'anima, a valori dei quali sento la presenza quasi fisica, come membra del corpo.Certamente mutuati dall'ambiente familiare e sociale e dall'ambito culturale che vivo, ma ai quali ho aderito, dapprima con la mente, e poi gradatamente sostanziatisi nell'operare, sino a caratterizzare la mia persona: tra un assoluto voler essere e un più limitato poter essere, che tuttavia non è mai rinuncia al meglio, ma solo l'accettazione di un limite. Che ha il senso dell'umano e fa guardare oltre, in un'adesione al misterioso disegno del Creatore, per me come per ogni altra persona e cosa, che allarga il mio respiro al Mondo intero nella sua dimensione concreta, anche se in gran parte ignota, all'Universo ruotante in dimensioni solo intuite, ancorché non percepibili. Come per ogni creatura, sono parte di un tutto, di ciascuno e di ogni cosa. Parte di ogni respiro o pensiero umano, come di ogni vibrazione del cosmo. Pur nel mio accettabile piccolo!