Plesso Museale di Trequanda:
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PLESSO MUSEALE DI TREQUANDA (SIENA)
Il Plesso Museale di Trequanda, che si compone del Museo della Terracotto di Petroio e della Raccolta di Arredi Sacri Sezioni, accoglie in Trequanda la Collezione Archeologica Giancarlo Pallavicini e dispone dell'ampia raccolta paleontologica e mineralogica a suo tempo cedutagli dallo stesso collezionista. Alcuni reperti fossili, di recente donati a Giancarlo Pallavicini da Istituzioni estere e numerosi minerali originari dalla Russia e da altre Repubbliche ex sovietiche sono tuttora nella disponibilità del collezionista e vengono ospitati in importanti esposizioni in Italia ed all'estero. E' in esame da parte del loro proprietario la cessione, a titolo gratuito, al Plesso Museale di Trequanda, per l'ulteriore valorizzazione delle raccolte di cui già dispone, previa assicurazione della loro esposizione al pubblico.
La Collezione Archeologica Giancarlo Pallavicini, realizzata a completamento di una raccolta della famiglia, attraverso acquisizioni ad aste in Italia ed all'estero, è ritenuta dal Decreto Ministeriale di Vincolo di "…eccezionale interesse storico-artistico…".
Donatella Cinelli Colombini
Trequanda terra di etruschi, conti medioevale e di Donatella
Trequanda, paese della Fattoria del Colle, svela il suo passato nella Notte dell’archeologia e ci porta in una tomba trasformata in cappella dai primi cristiani
La “Notte dell’archeologia” a Trequanda avviene di giorno perché prevede l’escursione nella “grotta del Beato” con una bella passeggiata nel bosco. Inizio nel nuovo museo, quasi una sorta di seconda inaugurazione, alla presenza del Prof Andrea Pessina, Soprintendente all’archeologia per la Toscana e del Prof Giancarlo Pallavicini che ha ceduto al Comune di Trequanda la collezione di vasi –dalla preistoria all’età romana- conservata nel museo.
Il professore è un personaggio incredibile: come economista è stato fra i padri del marketing e persino consigliere di Gorbacev ai tempi della Perestrojka, come collezionista ha ampliato la raccolta familiare di oggetti ceramici, in gran parte di altissima qualità, che oggi è esposta a Trequanda.
Nel piccolo paesino toscano di Trequanda c’è insomma un parterre de roi, in occasione della “Notte dell’archeologia”. Il racconto della storia locale è avvincente e ci fa scoprire un consistente e, in gran parte ancora inesplorato, passato etrusco e romano.
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WRITTEN BY DONATELLA ON 29 LUGLIO 2012. POSTED IN VIVI E RIVIVI L'ESPERIENZA IN FATTORIA
Trequanda Museo-della-Collezione-Pallavicini - Sindaco-Roberto-Machetti
(INSERIRE FOTO INAUGURAZIONE)
Collezione Pallavicini - Raccolta Archeologica | Trequanda (Si)
with Nicola Marras, Photo Credits Bruno Bruchi
Collezione Giancarlo Pallavicini - Plesso Museale di Trequanda
Trequanda festeggia gli Etruschi
TREQUANDA: La collezione Pallavicini e la comunicazione relativa al territorio sarà oggetto del convegno che rientra nell’ambito delle celebrazioni etrusche
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Trequanda festeggia gli Etruschi
La collezione Giancarlo Pallavicini e la comunicazione relativa al territorio sarà oggetto del convegno che rientra nell’ambito delle celebrazioni etrusche
TREQUANDA — Sabato 3 settembre alle 17,30 nella sala polivalente di via Taverne 22, che si trova nello stesso edificio che ospita lo spazio museale, nell’ambito delle Celebrazioni etrusche indette fino al 4 settembre dal Consiglio regionale della Toscana, si terrà il convegno dedicato alla comunicazione e alla storia del territorio.
In programma, dopo i saluti del sindaco Roberto Machetti, la presentazione del nuovo materiale informativo da parte di Maria Angela Turchetti, della Soprintendenza archeologica della Toscana e dell’architetto Nicola Marras, che ha curato gli allestimenti del museo. Coordina e conclude, con una relazione sulla comunicazione e la valorizzazione del territorio Simone Marrucci, docente incaricato al corso di Turismo sostenibile e sviluppo locale dell’Università di Siena.
Nell’occasione il museo, che presenta la collezione Giancarlo Pallavicini sarà aperto, gratuitamente, al pubblico. Al piano terra, dove si svolge il convegno, sarà esposta una gigantografia per presentare alcuni reperti, con modalità di lettura delle didascalie in Qrcode.
Intanto nei giorni scorsi il presidente del consiglio regionale Eugenio Giani ha fatto visita al museo di Trequanda ed ha potuto ‘toccare con mano’ l’inestimabile patrimonio etrusco che racchiude il museo senese.
NUOVO CATALOGO
Presentazione Prof. Pallavicini
Mi è caro esprimere l’intimo mio compiacimento per tutto ciò che favorisce la fruibilità dei reperti archeologici della collezione che porta il mio nome, da me amati singolarmente e nel loro insieme. Collocati qui a Trequanda, anziché in altre aree, nella ricerca di una contestualizzazione col territorio ospitante, che contribuisca alla valorizzazione culturale del luogo, essendone a loro volta valorizzati.
Plaudo quindi a promotori e realizzatori di questa pubblicazione, che si avvale della sensibile competenza delle personalità istituzionali ed accademiche che firmano le sintetiche, ma esaustive note che introducono, descrivono e accompagnano la conoscenza della collezione e di alcuni tra i reperti più significativi di cui essa si compone. E ciò contestualizzandone l’azione col territorio di Trequanda, dalla sua storia antica, di cui esso conserva diversi richiami, sino alla contemporaneità.
Quest’ultima favorita pure dalla presenza, nel Plesso Museale di Trequanda, del Museo della Terracotta di Petroio, così vicino alle particolarità produttive del territorio, nonché della Raccolta di arredi sacri a Castelmuzio, a testimonianza di una fede antica, cui è auspicabile si accompagni, in un prossimo futuro, l’esposizione della vasta raccolta mineralogica e di quella paleontologica, di cui dispone il Comune.
Un assieme che mi induce a ricordare la dicotomia attribuibile ad un Museo, immaginabile, da un lato, come una “finestra chiusa”, e , dall’altro lato, come un “balcone aperto” sul territorio circostante.
Una finestra chiusa, con il chiarore di un lume dietro le persiane, che lascia intuire la luce che promana dai materiale esposto e che richiama il poemetto in prosa “Les fenêtres” di Baudelaire e il suo pulsare della vita, oltre la finestra chiusa, nello spazio illuminato da una candela.
Ma, ancora di più, un balcone aperto, spalancato sull’ambiente circostante. Non tanto per guardarvi dentro, quanto, e soprattutto, per traslare all’esterno il messaggio che proviene a noi dai reperti esposti, in un avvilupparsi di arte e storia, per connettersi col territorio, per riconoscerne i segni di una dinamica culturale, estetica e ambientale. Talvolta al presente, talaltra rimarcando le mutazioni intervenute e lo scorrere delle epoche.
Nello specifico di Trequanda, dal Museo, coi suoi reperti villanoviani, etruschi e romani, che riflettono da vicino la realtà storico-culturale ed estetica di quest’area, possiamo intuire e apprezzare meglio, le sue antiche radici.
Da affezionato collezionista, mi è quindi doveroso esprimere un grazie a quanti, con capacità e impegno, si sono adoperati per la realizzazione del museo e sono oggi attivi nel favorirne la fruizione: dall’Amministrazione Comunale, alla Soprintendenza Archeologica, al connesso Museo Archeologico di Chianciano Terme, al Sistema Museale Senese, ai valenti professionisti e studiosi impegnati nell’opera, cui è doveroso aggiungere le istituzioni che hanno sostenuto, anche finanziariamente, l’ambita realizzazione museale, nonché la cittadinanza tutta, che ha dato ampia prova di sensibilità culturale e di virtuoso e concreto impegno.
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