Ripreso dopo errata cancellazione
Ho commentato, nei termini che seguono, un interessante richiamo di Annamaria Santoro al Gabbiano Jonathan Livingston, che, una volta risolto il problema immediato con i pesciolini nella pancia, non stava a poltrire nell’attesa di avere ancora fame, guardava e volava oltre, per realizzare la sua vocazione.
Annamaria Santoro: Sì, lo so, un gabbiano sa a malapena camminare …
Ma non capisci?
Un gabbiano non è stato creato per camminare, è stato creato per volare e quando impara a volare è la più pura, la più bella, la più aggraziata creatura del mondo.
Questo vale per te, vale per me, vale per tutto lo stormo.
Noi possiamo librarci liberi nel cielo, ma spesso non lo vogliamo. È questo il regalo che possiamo fare: aiutare quelli che vogliono imparare a capire.
— leggendo Il gabbiano Jonathan Livingstone.
Concordo con Anna Maria e con tutti i commenti. In qualche modo il gabbiano Jonathan rappresenta anche l'impegno col quale ciascuno di noi è chiamato a elaborare nel miglior modo - quindi scegliendo sempre il meglio, essendone disposti a pagarne il prezzo - il bagaglio datoci dal Creatore, già nel grembo materno, poi nella famiglia, nella scuola, con gli amici, nello studio e poi nel lavoro, impegnati per sé e per gli altri.
Così facendo non si è soltanto la miglior elaborazione possibile, pur con i nostri limiti, del bagaglio datoci, ma si giunge a realizzare sé stessi, che, per dirla con Octavio Paz, Nobel colombiano in "El arco y la lira", significa essere quell'altro che ciascuno porta dentro di se come speranza o possibilità di essere. Tornando al nostro Gabbiano, ho da sempre immaginato un mio seguito alla bellissima sua vicenda. Che a furia di volare sempre più in alto, per poi buttarsi in picchiata a lambire gli scogli e a sfiorare i flutti del mare, un certo giorno giunge laddove una barriera separa il conosciuto, il vissuto dal vuoto, dal nulla. Ma non si ferma: col moto delle sue ali suscita lo spazio col quale volare ancora più su. Come dice Octavio Paz, o meglio, come dice San Paolo per la duplicità che caratterizza ogni creatura. Anche e forse soprattutto nell'aderire al disegno d'Amore del Crearore su ciascuno e su tutto l'Universo di cui siamo un piccolissimo, ma partecipe punticino. Di questo sviluppo del Gabbiano puoi trovare traccia anche in miei lavori, come nel mio sito, alla voce "Economia"/Myr Cultura in Russia, lo scritto "Pensando ad un amico: Nicolaj Samvelyan".